Ama il calcio e fa il tifo per Pirlo; anche se non gioca più in Italia. Nella vita di tutti i giorni è un bimbetto chiacchierino, simpatico, con gli amici è un vero trascinatore. A scuola, un leader. Non lo ferma nessuno. Neppure la SMA. Quell’atrofia muscolare spinale che Matteo ha incontrato sul suo cammino quando aveva poco più di un anno. Quando le difficoltà motorie mettono in apprensione prima la nonna materna, poi mamma e papà.

La diagnosi definitiva (il riconoscimento del tipo II) arriva al Centro Nemo di Roma; viene preso in carico dal professor Mercuri e dalla dottoressa Marika Pane. Al Nemo, Matteo comincia un percorso di “addestramento alla malattia”, fatto di tutori, fisioterapia, ginnastica respiratoria, attività motoria della cassa toracica.

Un percorso costruito dalla ricerca, una strada che gli ha permesso di vedere migliorata la qualità della sua vita.

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