Vi abbiamo raccontato la fase di preparazione al ritorno a scuola, tra incertezze, emozioni e nostalgie. Ma ora, in tante regioni d’Italia, le lezioni sono riprese. Per questo abbiamo raccolto le testimonianze delle mamme di bambini come Francesco e Costantino, Ilaria, Francesco, Nina, Andrea e Rachele per cui il ritorno a scuola ha un valore ancora più grande.

Nonostante le paure e le incertezze legate al ritorno sui banchi di scuola, per tanti bambini finalmente è suonata di nuovo la campanella. Non sarà un anno scolastico come tanti, sarà un nuovo inizio, tra nuove regole da imparare e la gioia di poter condividere, ma a distanza di sicurezza.

L’importanza di essere rientrati a scuola non ha eguali, tanto più per bambini come Francesco e Costantino, Ilaria, Francesco, Nina, Andrea e Rachele che affrontano una malattia genetica rara e per i quali la scuola è un’occasione imperdibile per socializzare e comunicare. Il primo passo per andare lontano e raggiungere i principali traguardi della vita.

Vi abbiamo raccontato le emozioni dell’attesa, ora vogliamo raccontarvi quelle del primo giorno di scuola attraverso le parole delle mamme protagoniste e dei loro bimbi.

Francesco e Costantino: fragili ma coraggiosi

Tornare a scuola in presenza non era così scontato per i due fratellini, Francesco e Costantino, che affrontano la fibrosi cistica.

«I piccoli si sono svegliati felici ma con una sensazione di paura, dovevano lasciare il nido dove si erano sentiti al sicuro. Li ho abbracciati e gli ho spiegato che tutti avrebbero fatto attenzione, anche per loro», racconta la mamma, Sara.

Ma il loro primo giorno è stato speciale comunque: «La cosa più bella è stato aver trovato fiocchetti ai cancelli della scuola e le maestre che li attendevano con tanta emozione. Costantino e Francesco desideravano tanto rivederle!». Nemmeno il Covid ha potuto rovinare l’atmosfera, perché Sara ci assicura che i suoi piccoli sono stati «felici di aver appreso le nuove regole da rispettare», perché sono dei guerrieri e sanno ritagliarsi «il loro pezzetto di futuro con grinta, coraggio e tanta speranza».

Ilaria: la scuola è un’esperienza unica

Quest’anno è stato «un inizio particolare, ricco per tutti di emozioni e gioia di condividere insieme ai propri amici, i compagni di classe». Così mamma Elena descrive il ritorno sui banchi della sua bimba, Ilaria, che affronta l’atrofia muscolare spinale. Tornare a scuola significa per lei tornare a condividere un’esperienza unica e crescere insieme agli altri.

«Per Ilaria poter stare a scuola con gli altri bambini è semplicemente meraviglioso. Un grazie di cuore a tutti voi compagni e insegnanti!», è il messaggio di ringraziamento di Elena, che spera che la sua bimba possa continuare ad andare lontano, a partire dai banchi di scuola.

Francesco: il primo giorno in prima elementare

«Francesco stamattina era già sveglio alle 6.30, anche i fratelli si sono svegliati presto, tutti emozionati per l’inizio della scuola!», racconta mamma Katia con grande entusiasmo. Il suo Francesco ha appena cominciato le scuole elementari, un percorso tutto nuovo, fatto di nuovi volti ed esperienze, tanto più importanti per un bimbo come lui che affronta la sindrome di Sanfilippo.

«Era molto sereno, quando gli ho detto: “andiamo a scuola!” ha sorriso e battuto le mani».

Katia, mamma di Francesco

A renderlo così sereno è stata anche la presenza della sua famiglia che lo ha accompagnato per questo primo grande giorno. Anche il cagnolino, Lula, e il fratellino Lorenzo che lo ha accompagnato all’ingresso. Nessun impatto traumatico per Francesco quindi: «Le maestre mi hanno detto che si è avvicinato ai bimbi della classe per partecipare ai giochi durante la ricreazione e che è stato molto collaborativo nei laboratori effettuati. Un inizio super!». Katia non poteva sperare di meglio ed è per questo che con orgoglio gli dice: «Francy sei andato a scuola come i grandi! Lui mi guarda, ride e corre intorno al tavolo gioioso!».

Nina: una nuova normalità

Nina è cresciuta e già manifesta i tipici sintomi degli adolescenti restii a condividere impressioni sulla scuola con i propri genitori. Quando mamma Isabella le chiede come è andato il primo giorno di scuola, lei risponde con un generico “bene”. E si spinge oltre chiedendo “che cosa avete fatto?”, questo è quello che ottiene: “NIENTE”.

Ma «con la pazienza degna di un archeologo, scavando e scavando», Isabella è riuscita a saperne di più: «L’aspetto più apprezzato è stato quello di ritrovare i compagni in modalità “live” e non più solo tramite uno schermo».

«Nina si è data da fare in quarantena con la cosiddetta DAD (Didattica a distanza) e con videochiamate “personali” con le amichette del cuore. Ma vedersi dal vivo ovviamente ha avuto tutto un altro gusto».

Isabella, mamma di Nina

Nina poi ha dovuto imparare una nuova normalità: «Gran parte della prima giornata è stata occupata dalla spiegazione delle nuove regole per rispettare il distanziamento e le norme anti-Covid», ma non tutto è filato così liscio, perché «la cosa più difficile per Nina è stata tenere la mascherina tante ore e non poter abbracciare le amiche. Non ha apprezzato nemmeno il distanziamento a tavola all’ora di pranzo, dicendo che non è più così divertente come lo era in precedenza. Un’altra novità è stata anche il dover portare uno zainetto con il proprio materiale, mentre negli anni scorsi era tutto in comune e si dava anche grande spazio al riciclo».

Ma Isabella ci tiene a sottolineare che «l’entusiasmo come al solito è alto e le insegnanti sono strepitose, coadiuvate al 100% dai genitori, che ogni giorno fanno in modo che i bambini si sentano a loro agio in questa che non è una scuola ma una Famiglia», con la speranza di poter tornare tutti alla “vecchia” normalità, senza ulteriori strascichi per tutti, famiglie e bambini.

Andrea: la fibrosi cistica non è il Covid

Nonostante la fibrosi cistica, Andrea è tornato a scuola carico di entusiasmo. «Come lui tanti bambini e ragazzi affetti da fibrosi cistica riprenderanno la quotidianità con molte speranze e tante paure», racconta la sua mamma, Lorena. La difficoltà che suo figlio potrebbe incontrare tornando sui banchi è legata alla natura della sua malattia: «Andrea vuole rassicurare tutti che la sua malattia non è contagiosa. È nato con una compagna di viaggio un po’ rumorosa, la tosse. Ma la fibrosi cistica non è il Covid».

Rachele: impaziente di tornare in classe

«Rachele aspettava con ansia questo giorno. Non vedeva l’ora di rivedere i suoi compagni e le sue maestre!! Anche se era un po’ arrabbiata perché non poteva abbracciarli».

Sara, mamma di Rachele

Mamma Sara racconta così il ritorno a scuola della sua bimba, Rachele, che affronta la malattia di Pompe. Tornare in classe è stato un momento unico ed emozionante, perché le ha permesso di rivedere dopo tanto tempo i suoi compagni e le sue maestre.

«Volevamo farla entrare dopo e uscire prima perché nonostante le entrate differenziare c’era un po’ di confusione, ma lei ha detto che non si vuole perdere neanche un minuto e non ci pensa nemmeno perché già dovrà perdere molte ore». Rachele infatti spesso si deve assentare da scuola, perché una volta a settimana ha la terapia in ospedale, ma le capita anche di avere visite e ricoveri. Ma la voglia di crescere insieme agli altri è tanta e Sara alla fine cede: «Abbiamo deciso che useremo tutte le precauzioni possibili e farà lo stesso orario degli altri!»