Ciao a tutti, mi presento: sono Enza e ho un bellissimo bambino, Ludovico.

Voglio raccontarvi la nostra storia. Quando è nato Ludovico la mia vita è cambiata molto… Una gioia immensa! Ma c’è un ma. Già dopo i suoi primi anni di vita era chiaro che qualcosa non andava e abbiamo cercato di capire cosa. Tante analisi e tante visite: sono trascorsi altri due anni in cerca di una diagnosi, una diagnosi che una volta arrivata avrebbe potuto significare terapia, forse non risolutiva, ma che comunque avrebbe potuto far stare meglio Ludovico. Possono sembrare pochi due anni ma a me sono parsi un’infinità tra tormento e speranza…

C’è un detto che dice di non piangere quando tramonta il sole perché le lacrime non ti farebbero vedere le stelle: in quei momenti di scoraggiamento così ho fatto e quando il mio sole è tramontato ho realizzato che senza nessun dubbio la mia stella era Ludovico!

Alla fine siamo stati fortunati e abbiamo avuto un nome, dopo tanta sofferenza è arrivata la diagnosi per il mio bambino che oggi ha 5 anni: si tratta di una malattia genetica rara, la PS4 (paraparesi spastica di tipo IV).

Da allora la vita è quindi diventata ancora più intensa e nonostante ciò il sole splende ogni mattina in casa mia. Del resto ogni giorno comincia e finisce comunque a prescindere da noi, non siamo padroni del tempo ma sicuramente siamo padroni di dargli un senso e padroni di sognare un nuovo sogno. La verità è che per me è stato facile fare questo perché Ludovico è speciale!

Le cose che non riesce a fare e quelle che riesce a fare più e meglio di noi lo rendono unico: ha una dolcezza fuori dal comune, un sorriso disarmante, una luce particolare negli occhi, un’intelligenza e una forza incredibili.

La verità è che ti insegna a sorridere…. perché agisce, reagisce ed interagisce in maniera disarmante ed è un bambino felice di una felicità piena ed autentica, tale da diventare il mio ossigeno.

E giungo al punto.

Ecco perché Telethon.

Ho deciso di reinvestire la mia energia per cercare di andare avanti lucida e carica. Soprattutto carica di amore e forza perché sia sempre luce, calore e sole senza farmi piegare!

Perché il tempo non attenua queste ferite ma ti insegna a convivere con questo dolore e, perché no, a sperare in una cura per un futuro migliore per il mio piccolo Ludovico.

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