La sindrome di X fragile è la forma più comune di ritardo mentale dopo la sindrome di Down, eppure la disabilità delle persone che sono affetti può essere invisibile agli occhi.
Come nel caso di Viola e Francesca che hanno combattuto per anni con la sensazione di sentirsi “invisibili”, specialmente negli anni della scuola.
La diagnosi non è arrivata subito, ma solo nel 2007 grazie ad un’intuizione di mamma Serena che le porta al Policlinico Gemelli per fare il test del DNA. È stato un percorso di scoperta lungo ed estremamente doloroso che si è concluso con un grande sollievo nel momento in cui finalmente la famiglia ha trovato le risposte a tutti gli strani comportamenti, ai ritardi cognitivi e agli atteggiamenti assenti che fino a quel momento avevano penalizzato le due ragazze nella vita di tutti i giorni.

Nonostante la loro sindrome, Viola e Francesca sono due ragazze molto autonome, nel vestirsi, cucinare, sistemare la casa o spostarsi per la città con i mezzi. Ma l’autonomia nasce dalla consapevolezza, a cui sono state educate proprio da mamma Serena che ha scelto di scrivere un romanzo autobiografico sulla storie delle sue ragazze, per aiutare altre famiglie che si sentono spaesate, sommerse.
Oggi Viola e Francesca seppure molto legate, hanno scelto di vivere separate, ma si frequentano e si sentono spesso.

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