Anche nel 2015 Napoli conferma il suo grande cuore e fa correre la ricerca per donare una speranza concreta a tutte le persone che lottano contro una malattia genetica. Lo ha fatto grazie a Walk Of Life 2015, l’edizione che si è svolta il 19 aprile in ricordo di Francesco, bambino napoletano scomparso prematuramente a causa della malattia di Pompe, e dedicata a Nicolò affetto da atrofia muscolare spinale di tipo I.

«Un successo che ha superato ogni aspettativa». A parlare è Pierfrancesco, il papà di Nicolò, in pole position con la sua energia anche quest’anno. «Ognuno di noi ha dato il massimo, dagli organizzatori ai partecipanti». Il calore di Napoli non ha tradito le attese: «Napoli ha risposto presente: si è dimostrata ancora una volta una città solidale».

Oltre 5.000 partecipanti per un evento che ha visto la presenza anche dei ricercatori dell‘Istituto Telethon di Pozzuoli (Tigem). «Vedere Piazza del Plebiscito piena di magliette blu – continua Pierfrancesco – è stato veramente un bel vedere». Il villaggio Telethon, con stand e gazebo per piccoli e grandi, ha diffuso informazioni sulla ricerca e raccolto le iscrizioni alla gara. «Walk Of Life 2015 rappresenta un grande segnale – afferma Pierfrancesco – perchè se noi genitori non supportiamo Telethon insieme ai nostri bambini allora diventa tutto più difficile». E invece erano tutti lì: Nicolò, Antimo, Raffaele, insieme per ricordare Spiderciccio (così viene ricordato Francesco) già omaggiato con un bellissimo murales a Città della Scienza.

Cosa rappresenta quindi l’operato della Fondazione in una realtà come Napoli? «Questa è una città difficile, piena di barriere. Portare 5.000 persone e moltissime carrozzine su strade sconnesse a sostenere la ricerca contro le malattie genetiche rare è un grandissimo risultato». L’animo di Napoli è nobile, e questa ne è un’ulteriore dimostrazione: «Napoli sostiene chi lotta ogni giorno per vivere, e non sopravvivere, con la propria disabilità».

Il trend della partecipazione a Walk Of Life si conferma più che positivo: 2.300 persone nel 2013, 3.900 nel 2014 e oltre 5.000 quest’anno. Anche la raccolta ha compiuto un passo in avanti: oltre 40.000 euro andranno a sostenere chi lotta quotidianamente contro una malattia genetica rara, offrendo speranze e risposte concrete.