Vanno a scuola, giocano con i loro amici, crescono, e se prendono la varicella non è più un dramma: sono i nove bambini salvati dall’Ada-Scid – una grave e rara forma di immunodeficienza ereditaria – grazie alla strategia di cura messa a punto all’Istituto San Raffaele-Telethon per la terapia genica (Hsr-Tiget).

A otto anni dal primo intervento, il team di Maria Grazia Roncarolo e Alessandro Aiuti e dell’Hsr-Tiget sta per pubblicare sul prestigioso New England Journal of Medicine* le conclusioni dello studio clinico di terapia genica iniziato nel 2000. La terapia genica si dimostra efficace, sicura e duratura nel tempo, ed è applicabile a tutti i pazienti che non hanno a disposizione un donatore di midollo osseo compatibile.

L’Ada-Scid è una rara malattia ereditaria in cui il sistema immunitario è gravemente compromesso fin dalla nascita per la mancanza di un enzima – l’adenosin deaminasi (Ada) – fondamentale per la maturazione e il funzionamento dei linfociti. Per i bambini affetti, anche le infezioni più banali come le bronchiti o le gastroenteriti possono risultare letali. La malattia si manifesta anche con un arresto della crescita e un danno a livello di vari organi per il grave difetto provocato dalla carenza dell’enzima in molte cellule dell’organismo.

Prima della terapia genica l’unico trattamento risolutivo era il trapianto di midollo osseo, che però poneva difficoltà nel reperimento di donatori compatibili. In alternativa, si poteva somministrare una preparazione a base dell’enzima mancante: tuttavia, questa terapia richiedeva iniezioni settimanali e non risultava sempre efficace.

Il lavoro di Roncarolo e Aiuti dimostra che è sufficiente una sola infusione di cellule staminali del midollo osseo corrette con la terapia genica per ripristinare nei piccoli pazienti un sistema immunitario normalmente funzionante e consentire loro di crescere sani. Ad oggi si possono considerare guariti per la vita nove bambini, provenienti non solo dall’Italia, ma da vari Paesi del mondo: Arabia Saudita, Belgio, Colombia, Germania, Palestina, Svizzera, Venezuela. Per altri tre bambini – provenienti da Brasile, Canada e Qatar – trattati con successo di recente, si attendono invece i risultati sulla lunga distanza: ma viste queste premesse c’è da essere fiduciosi.

Il protocollo di terapia genica disegnato dal gruppo dell’Hsr-Tiget è oggi preso a modello e utilizzato in tutto il mondo e nel 2005 ha ricevuto la qualifica di medicinale orfano dall’Agenzia Europea del Farmaco (Emea): si tratta del primo passo nel cammino che porta al riconoscimento come terapia standard rimborsabile da parte del Sistema sanitario nazionale.L’Ada-Scid detiene anche altri record: è la prima malattia al mondo a essere stata curata con la terapia genica e ad aver dimostrato che la correzione dell’errore genetico nelle cellule staminali del sangue è sicura ed efficace. Questi risultati aprono la strada alla terapia genica con cellule staminali in altre forme di immunodeficienze ereditarie, ma anche nelle talassemie e in alcune malattie metaboliche degenerative del sistema nervoso a cui la Fondazione Telethon sta già lavorando.

Questa terapia è stata resa possibile grazie a forti investimenti della Fondazione Telethon che in questi anni ha finanziato non solo la ricerca ma anche lo studio clinico. Va inoltre sottolineato come questo straordinario risultato dal lavoro nasca dalla collaborazione di tante persone: Claudio Bordignon, professore di ematologia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, che per primo in Europa ha iniziato gli studi di terapia genica utilizzando le cellule mature; i ricercatori e tecnici dell’Hsr-Tiget; Federica Cattaneo, insieme a medici e infermieri dell’Unità di Ricerca Clinica Pediatrica dell’Hsr-Tiget; Roberto Miniero dell’Università di Torino, Fabio Ciceri dell’Istituto Scientifico San Raffaele, Paolo Rossi dell’Università di Roma Tor Vergata e Maria Grazia Valsecchi dell’Università Milano-Bicocca; Shimon Slavin dell’Hadassah Hospital di Gerusalemme e gli altri medici che hanno collaborato a seguire i pazienti in questi anni.

Come funziona la terapia genica
I ricercatori dell’Hsr-Tiget hanno prelevato le cellule staminali del midollo dei piccoli pazienti e hanno inserito in laboratorio una copia sana del gene Ada, utilizzando un vettore virale come veicolo. Prima della terapia genica, i bambini hanno ricevuto una dose ridotta di un farmaco chemioterapico, il busulfano, per fare spazio nel midollo osseo alle cellule staminali corrette. Dopo l’infusione delle cellule staminali corrette, queste sono ritornate nel midollo osseo ed hanno iniziato a produrre cellule del sangue contenenti l’enzima Ada normale. I ricercatori hanno dimostrato che le cellule staminali corrette continuano a essere presenti e attive nel produrre cellule del sangue, tra cui i linfociti, a distanza di molti anni dalla terapia. Il sistema immunitario dei bambini è ora in grado di funzionare normalmente, distruggendo i virus e producendo gli anticorpi che li proteggono dalle infezioni. Il ripristino del normale metabolismo ha consentito ai bambini di cominciare a crescere e svilupparsi come i loro coetanei. Lo studio clinico ha fornito anche importanti informazioni sulla sicurezza della terapia genica, perché non sono stati osservati tossicità o eventi avversi legati alla terapia genica.