C’è una competizione internazionale dove l’Italia non esce al primo turno, ma, grazie alla ricerca Telethon, è ai primi posti nel mondo. A testimoniarlo l’articolo pubblicato sul Corriere della Sera che cita l’analisi dell’agenzia Thompson/Reuters. In base a questi dati, che hanno analizzato le pubblicazioni scientifiche prodotte dal 2008 al 2012 dalle istituzioni leader di ricerca, Telethon supera campioni di ricerca come l’inglese Oxford, le americane Harvard, Standford e Yale, la francese Inserm per numero di citazioni delle pubblicazioni scientifiche (citation index), il principale indicatore della qualità della ricerca prodotta.

Il citation index è un indicatore universalmente riconosciuto che dimostra la qualità della ricerca finanziata perché esprime il numero di citazioni ottenute da un singolo articolo nella letteratura scientifica, presumendo che al numero delle citazioni corrisponda il grado di interesse da parte della comunità di ricerca.

Telethon affida il calcolo del citation index a Thomson Reuters, l’agenzia internazionale specializzata nella misurazione degli indici bibliometrici. I risultati espressi nella figura in alto dimostrano che il numero medio di citazioni per articolo delle pubblicazioni scientifiche Telethon è maggiore rispetto alla media italiana, europea e statunitense.

Una conferma della bontà del rigoroso percorso di selezione adottato da Telethon per scegliere i progetti di ricerca su cui puntare per sconfiggere le malattie genetiche.

Valutazione che si basa su criteri di merito scientifico e prossimità alla cura. Una selezione senza conflitti di interessi che si affida al parere di oltre 320 scienziati provenienti da 26 nazioni. Proprio grazie al loro supporto e a quello dei 32 membri della Commissione medico scientifica (4 di loro sono italiani ma solo 1 lavora nel nostro Paese) sono stati individuati i primi 40 progetti di ricerca (su un totale di 260 progetti valutati) per un investimento complessivo di quasi 12 milioni di euro meritevoli di un finanziamento nel 2014.