Ha uno spessore di pochi millimetri ma è lì che si concentrano le funzioni superiori del nostro intelletto, quelle che ci permettono di imparare, ricordare, pensare e provare emozioni: è la corteccia cerebrale, lo strato più esterno del cervello, un mantello di neuroni avvolto in innumerevoli circonvoluzioni diviso in aree, ben definite, corrispondenti alle diverse funzioni sensoriali e motorie.

Una ricerca finanziata da Telethon, pubblicata sulla prestigiosa rivista Nature Neuroscience* che gli ha dedicato la copertina, ha rivelato un importante meccanismo genetico che stabilisce i confini e le dimensioni di queste aree, identificando un gene-architetto responsabile della corretta divisione del cervello. Autore del lavoro è la dott. ssa Michèle Studer, a capo di un gruppo di ricerca dell’Istituto Telethon di Genetica e Medicina (TIGEM) di Napoli, in collaborazione con ricercatori del Salk Institute di La Jolla (California).

Il gruppo di ricercatori Telethon da tempo sospettava che un gene chiamato COUP-TFI avesse un ruolo importante nell’architettura del cervello. Utilizzando modelli animali in cui il gene è stato inattivato, i ricercatori hanno potuto osservare cosa succede in sua assenza: l’area motoria, deputata alla pianificazione e al coordinamento dei movimenti, si è ingigantita a scapito dell’area somatosensoriale (che elabora gli stimoli provenienti dall’esterno), relegata in uno spazio minore nella zona occipitale, la parte posteriore del cervello. Il tutto è avvenuto senza che la dimensione totale della corteccia subisse modifiche.
“Le aree cerebrali sono organizzate secondo un piano regolatore preciso ed equilibrato, dove gli spazi sono divisi seguendo criteri di funzionalità. In questo processo, COUP-TF1 funge da architetto o, meglio, da urbanista, stabilendo gli spazi delle oltre 50 aree della corteccia”, spiega Studer.

Fino ad oggi si era scoperto solo un altro gene-architetto del cervello, chiamato EMX2, il cui ruolo fu individuato nel 2000 da un altro gruppo finanziato da Telethon. COUP-TFI aggiunge ora un altro tassello: questo gene agisce infatti in modo indipendente e ha un effetto molto più marcato di quello precedentemente scoperto. I risultati dei ricercatori napoletani aiuteranno nella comprensione dei complessi meccanismi di sviluppo del cervello. “L’attività del gene-architetto, che decide quanto spazio assegnare ad ogni area, potrebbe contribuire a determinare le differenze individuali di abilità e comportamento che si sviluppano nel tempo, fornendo una base neurologica alla teoria psicologica delle “intelligenze multiple”, secondo cui l’intelligenza è in realtà un mix di abilità mentali, più o meno sviluppate da un individuo all’altro. Il malfunzionamento del gene potrebbe inoltre essere alla base di disordini comportamentali complessi ” conclude Studer.

* Maria Armentano, Shen-Ju Chou, Giulio Srubek Tomassy, Axel Leingärtner, Dennis D M O’Leary & Michèle Studer. COUP-TFI regulates the balance of cortical patterning between frontal/motor and sensory areas Nature Neuroscience. Advanced online publication, 09 September 2007.

COMUNICATO STAMPA