Avvicinare gli studenti alla ricerca e alle malattie genetiche rare, per farne cittadini più consapevoli ed eventuali scienziati di domani: è questo l’obiettivo del progetto “Telethon incontra la scuola” presentato ufficialmente alla Regione Lazio nell’ambito di un protocollo di intesa con il Ministero dell’Istruzione, università e ricerca (Miur) in corso fin dal 2005 e con il patrocinio dell’Associazione Nazionale Dirigenti e Alte Professionalità della Scuola (Anp).

A partire dall’anno scolastico 2013/14, la Fondazione presieduta da Luca di Montezemolo intende infatti integrare quanto già svolto in passato per le scuole primarie, proponendo per la prima volta alcune iniziative di informazione e sensibilizzazione rivolte agli studenti più grandi.

«Crediamo molto in questo progetto – ha dichiarato Alessandro Betti, direttore raccolta fondi di Telethon –. Telethon è nato da una visione lungimirante che affidava alla ricerca il compito di costruire un futuro migliore per le persone affette da malattie genetiche. Sostenere la scuola e far sì che nella scuola le giovani generazioni si appassionino alla scienza e ne comprendano le potenzialità per il bene comune è un impegno non solo coerente, ma direi anche sinergico con la nostra missione».

«È un progetto che si pone due obiettivi di rilievo: da un lato l’allargamento dell’orizzonte degli studenti in termini di conoscenza rispetto al tema delle malattie rare, dall’altro verrà data l’opportunità di seguire da vicino il lavoro dei ricercatori, attraverso un orientamento attivo con il coinvolgimento dei ragazzi nelle attività pratiche di laboratorio, focalizzato sul target delle facoltà scientifiche» dichiara Massimiliano Smeriglio, vicepresidente della Regione Lazio.

In particolare, agli Istituti superiori sarà offerto un percorso di orientamento alla scelta universitaria rivolto agli studenti del quarto e quinto anno: attraverso l’incontro con ricercatori Telethon gli studenti potranno toccare con mano che cosa significa lavorare in un laboratorio di ricerca, esperienza che i più interessati e motivati potranno anche fare dal vivo nel corso dell’anno. Il progetto pilota si concentrerà, in questo primo anno, solo su alcuni istituti del Lazio e della Lombardia, per poi estendersi ad altre scuole che ne faranno richiesta.

«Una scelta consapevole è importante non solo per il singolo studente, ma più in generale per contrastare il fenomeno dei fuori corso e degli abbandoni, un obiettivo perseguito anche dallo stesso Miur» ha dichiarato Ugo Cosentino, professore associato di Chimica fisica all’Università Milano-Bicocca e coordinatore nazionale per l’area Chimica del Piano lauree scientifiche del ministero, nato proprio per mantenere e aumentare il numero di studenti motivati e capaci che si iscrivono a questi e agli altri corsi di laurea scientifici.

Agli istituti comprensivi di tutta Italia sarà invece proposto un progetto per sensibilizzare i più piccoli sulle malattie genetiche rare: attraverso un kit didattico multimediale gli studenti saranno “sfidati” a scoprire come personaggi famosi del mondo dello sport e del cinema o protagonisti di film, libri e canzoni siano o siano stati affetti da questo tipo di patologie. Un modo diverso e accessibile con cui gli insegnanti potranno avvicinare i ragazzi a questi temi delicati e stimolarne la curiosità e il dibattito: gli studenti saranno infatti invitati a raccontare una storia legata al tema delle malattie genetiche attraverso uno scritto o un contributo video, successivamente pubblicato su telethon.it.

Accanto alle iniziative di informazione e sensibilizzazione, le scuole che vorranno contribuire a sostenere la ricerca scientifica sulle malattie genetiche rare avranno a disposizione anche diversi kit didattici per organizzare feste, giochi in classe o iniziative di raccolta fondi.

Per maggiori informazioni consulta ora la sezione dedicata al progetto “Telethon incontra la scuola“.