Si è spento sabato a Roma, all’età di 60 anni, Paolo Bianco, scienziato di fama internazionale molto vicino alla missione Telethon: fin dal 1996, infatti, si era meritato finanziamenti dalla Fondazione per studiare i meccanismi alla base di malattie ereditarie dell’osso e per individuare potenziali strategie terapeutiche per patologie gravi e senza cura come per esempio la sindrome di McCune-Albright. L’ultimo gli era stato accordato proprio lo scorso luglio, dopo un’attenta e rigorosa valutazione da parte della Commissione medico scientifica. I funerali si sono tenuti in mattinata presso la Cappella universitaria dell’Università La Sapienza, di fronte a centinaia di studenti e colleghi che hanno ricordato con grande affetto il lavoro di un brillante scienziato che ha fatto dell’università romana la sua casa.
Nato a Roma nel 1955, Paolo Bianco si era laureato in Medicina e chirurgia all’Università La Sapienza di Roma, dove si era anche specializzato in Anatomia e istologia patologica. Dopo importanti esperienze all’estero, sia in Inghilterra che negli Stati Uniti, era tornato in Italia ed era diventato professore ordinario di Anatomia patologica presso la Sapienza di Roma, doveva dirigeva anche il Laboratorio di cellule staminali. Se in campo scientifico la sua fama era ampiamente consolidata, come testimoniano le numerose pubblicazioni scientifiche e i riconoscimenti internazionali, come l’ISSCR Public Service Award, nel 2013 è divenuto noto anche al pubblico italiano per il suo impegno in prima persona durante quello che sarà ricordato come il “caso Stamina”: nonostante il clima teso e i forti attacchi anche personali, Bianco non si è mai tirato indietro nel denunciare le false promesse fatte a pazienti affetti da malattie gravissime.
Fondazione Telethon si stringe con affetto attorno alla famiglia e agli amici di uno stimato collega, che ricorderà sempre con gratitudine per l’impegno dedicato alla nostra missione.