AriSLA, Fondazione Italiana di ricerca per la SLA, ha annunciato i progetti vincitori del Bando 2018, per finanziare l’eccellenza della ricerca scientifica in Italia impegnata a contrastare la sclerosi laterale amiotrofica (SLA), gravissima malattia neurodegenerativa che oggi nel nostro Paese colpisce circa 6000 persone e a tutt’oggi manca di una cura efficace.

Quasi 850 mila euro l’investimento complessivo erogato da AriSLA per i nuovi quattro progetti giudicati meritevoli di finanziamento dalla Commissione scientifica internazionale: la Fondazione incrementa così le risorse stanziate fino ad oggi a sostegno delle attività di ricerca arrivando ad investire oltre 12,2 milioni di euro dal 2009, con il supporto complessivo di 72 progetti e oltre 260 ricercatori su tutto il territorio nazionale.

«Con questo nuovo finanziamento – afferma il Presidente di Fondazione AriSLA, Alberto Fontana – AriSLA si conferma un fondamentale alleato dei ricercatori italiani, impegnati nella lotta contro la sclerosi laterale amiotrofica: una malattia che, nonostante gli importanti risultati raggiunti in campo scientifico, rimane ancora molto grave per la persona colpita e tutto il nucleo familiare. A partire da 83 proposte presentate, gli esperti della Commissione scientifica internazionale di AriSLA hanno identificato 4 progetti meritevoli. La ricerca è un percorso di conoscenza progressiva e ogni risultato aggiunge un nuovo tassello che ci permette di salire un gradino sempre più alto verso l’obiettivo finale. A sottolineare questo percorso che condividiamo con la comunità scientifica italiana è, in particolare, il riconoscimento dell’eccellenza di due progetti che hanno ricevuto anche in passato il finanziamento di AriSLA e che proseguiranno i loro studi nell’ottica di non disperdere i risultati ottenuti e avvicinarci ogni giorno di più a strategie terapeutiche efficaci».

Gli studi vincitori sono estremamente innovativi e ben si inseriscono nel panorama scientifico della ricerca internazionale sulla SLA. In particolare, si concentrano su un filone di studi che riguarda i primi eventi legati alla formazione di proteine a partire dal materiale genetico del DNA e RNA. Diverse sono le proteine che possono essere mutate in varie forme di SLA e che, a seguito delle loro alterazioni, si depositano nella cellula sotto forma di aggregati tossici. Gli studi finanziati grazie al bando 2018 si occupano in vario modo proprio di approfondire questi meccanismi per comprenderne le cause e trovare soluzioni terapeutiche adeguate.

I quattro progetti vincitori sono:

– Il progetto di ricerca “MLOpathy”, coordinato da Serena Carra dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia.

– Lo studio “Target-RAN”, coordinato da Alessandro Provenzani dell’Università degli studi di Trento.

– Il progetto “PathensTDP”, coordinato da Emanuele Buratti del Centro Internazionale di Ingegneria Genetica e Biotecnologia – ICGEB, Trieste.

– Il progetto “SPLICEALS”, coordinato da Mauro Cozzolino dell’Istituto di Farmacologia Traslazionale, Consiglio Nazionale delle Ricerche di Roma.