Destinare una quota dell’IRPEF senza costi aggiuntivi per il contribuente a Fondazione Telethon è una modalità semplice ma potentissima di contribuire al bene comune e di supportare un settore cruciale per il progresso della società.

La nostra vita si sostanzia nelle azioni di significato che facciamo per gli altri. L’altruismo, l’inclusione, la collettività, l’amore per il prossimo sono i fondamenti per elevare l’esistenza e creare quei meccanismi, che un giorno, ci sosterranno nei momenti di difficoltà. Questo include anche gesti semplici come la destinazione del 5×1000, che può diventare un’opportunità straordinaria per sostenere cause sociali rilevanti, finanziando enti di ricerca scientifica, organizzazioni di volontariato ed enti del terzo settore.

Questo meccanismo, introdotto nel 2006, permette di destinare una quota dell’IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche) alle organizzazioni che si occupano di progetti di utilità sociale e sanitaria senza costi aggiuntivi per il contribuente. È una modalità semplice ma potentissima di contribuire al bene comune e di supportare settori cruciali per il progresso della società.

Per destinare il 5×1000, i contribuenti devono semplicemente inserire il codice fiscale dell’ente beneficiario nell’apposito riquadro del modello 730 precompilato, che è il più utilizzato dai lavoratori dipendenti e dai pensionati e si invia solitamente tra aprile e luglio di ogni anno.

La possibilità di destinare il 5×1000 viene offerta in uno specifico riquadro della sezione “Scelta per la destinazione dell’otto, del cinque e del due per mille dell’IRPEF”. Una scelta che non modifica in alcun modo l’importo dell’imposta dovuta, ma che può fare una grande differenza per molte realtà. È importante però non sbagliare il codice fiscale e invalidare la scelta. Verificare con attenzione l’esattezza del codice fiscale a 16 cifre è il prerequisito fondamentale. Magari fate copia e incolla (come faccio io per la commercialista) o trascrivetelo su un foglio come fa mia madre quando rivede il 730 pre-compilato (me lo fa sempre rileggere ad alta voce per non sbagliare).

Tra le numerose organizzazioni che possono essere sostenute tramite il 5×1000, un’attenzione particolare merita la ricerca sulle malattie genetiche rare. Queste malattie, spesso di origine ereditaria, colpiscono un numero ristretto di individui ma hanno un impatto enorme sulla vita dei pazienti e delle loro famiglie. Le malattie genetiche rare sono caratterizzate da una grande eterogeneità, con oltre 7.000 patologie identificate, ciascuna con caratteristiche cliniche specifiche. La rarità di queste condizioni comporta spesso una mancanza di conoscenza e di consapevolezza, sia tra il pubblico che nella comunità medica, rendendo la diagnosi e il trattamento ancora più complessi. Per questo ho deciso da alcuni anni di sostenere la ricerca con il 5×1000.

Negli ultimi anni, la ricerca sulle malattie rare ha fatto passi da gigante grazie a terapie geniche e cellulari, farmaci orfani, diagnostica avanzata e iniziative collaborative. Come giornalista di ambiente e scienza ho osservato la grande evoluzione delle terapie geniche, che rappresentano una delle frontiere più promettenti. Questa tecnologia mira a correggere i difetti genetici alla base delle malattie rare, offrendo la prospettiva di una cura definitiva. I primi successi in questo campo, già ottenuti per alcune malattie come l’Ada-Scid (immunodeficienza combinata grave), dimostrano il potenziale enorme di queste terapie.

Processi come Zolgensma e tecnologie di editing genetico come CRISPR-Cas9 stanno rivoluzionando il trattamento di malattie rare come l’atrofia muscolare spinale. Il riposizionamento di farmaci esistenti accelera lo sviluppo terapeutico, mentre il sequenziamento del genoma e l’intelligenza artificiale migliorano la diagnosi. Consorzi di ricerca globali e registri di pazienti facilitano la condivisione di dati, accelerando la scoperta di nuove cure. L’uso di organoidi (strutture tridimensionali coltivate in laboratorio che imitano le caratteristiche e le funzioni di un organo specifico) e di biomarcatori per analisi patologiche permettono studi più accurati e trattamenti personalizzati, promuovendo significativi avanzamenti nella lotta contro le malattie rare.

Oltre agli avanzamenti scientifici, è fondamentale garantire un sostegno costante alle famiglie e ai pazienti, fornendo loro le risorse necessarie per affrontare le sfide quotidiane. Questo include l’accesso a cure mediche specializzate, servizi di supporto psicologico e assistenza sociale. Le associazioni di pazienti svolgono un ruolo cruciale in questo contesto, offrendo sostegno, informazioni e creando reti di solidarietà tra famiglie che vivono situazioni simili.

Fondazione Telethon è una delle principali organizzazioni in Italia che si occupano di ricerca sulle malattie genetiche rare. Fondata nel 1990, la Fondazione ha come missione principale quella di finanziare la ricerca scientifica per trovare cure e trattamenti per le malattie genetiche rare. Grazie ai fondi raccolti, sia tramite il 5×1000 che attraverso altre iniziative di raccolta fondi, Fondazione Telethon ha sostenuto numerosi progetti di ricerca, portando a importanti progressi nel campo delle terapie geniche e delle biotecnologie. Si adopera in particolare per sostenere i bambini affetti da malattie genetiche rare sostenendo sia la scienza sia la promozione della consapevolezza e l’inclusione per poter dare loro un futuro dentro la società. La sensibilizzazione del pubblico e delle istituzioni è essenziale per garantire che vengano destinati fondi adeguati alla ricerca e che siano implementate politiche a favore delle persone affette da queste patologie.

Non abbiate dubbi: la destinazione del 5×1000 alla ricerca sulle malattie genetiche rare è un atto di grande valore, che può contribuire a cambiare la vita di molte persone. Organizzazioni come Fondazione Telethon possono così continuare a lavorare per un futuro migliore, grazie al supporto dei cittadini e ai progressi della scienza. Il 5×1000 davvero è vita! Io ho scelto. E tu?