Da due anni la Fondazione Telethon aderisce all’Open Access (espressione traducibile come “accesso aperto” o “libero accesso”). Si tratta di un vero e proprio movimento culturale che si pone l’obiettivo di abbattere le barriere alla diffusione della conoscenza.

La visione ispiratrice alla base dell’Open Access è quella di un mondo in cui l’accesso al sapere è il più possibile aperto a tutti, in cui studenti e ricercatori di ogni Paese possono aggiornarsi tramite la lettura di pubblicazioni tecniche scritte dai propri colleghi —anche se l’università in cui si trovano non è dotata di una biblioteca in grado di sostenere gli onerosi costi di abbonamento alle migliaia di riviste specializzate. Un mondo in cui i cittadini hanno gli strumenti per informarsi su ciò che la scienza sta facendo per migliorare la loro vita grazie ai soldi provenienti dalle donazioni o dalle tasse.

Concretamente, Telethon contribuisce alla realizzazione di questo progetto invitando i ricercatori finanziati a far pubblicare i risultati della propria ricerca tramite articoli scientifici che, grazie a degli accordi economici con le case editrici, sono immediatamente disponibili online per chiunque desideri leggerne il contenuto integrale.

Questo è possibile grazie al fatto che la Fondazione sostiene i costi di pubblicazione e di deposito degli articoli nell’archivio digitale UK PubMed Central a cui aderisce dal 2010.

L’iniziativa era stata lanciata nel 2001 da otto enti non profit inglesi, capitanati da Welcome Trust, a cui si erano poi aggiunti Fondazione Telethon e l’austriaco Austrian Research Fund, pionieri del sostegno all’Open Access tra gli enti europei di finanziamento alla ricerca.

Da oggi anche un altro importante ente europeo, il Consiglio Europeo della Ricerca, si unisce a UK PubMed Central contribuendo a svilupparne la dimensione europea. Dal 1 novembre 2012 l’archivio digitale si chiamerà, infatti, Europe PubMed Central.

Per consultare l’archivio, l’indirizzo è http://ukpmc.ac.uk/.

Per consultare l’annuncio pubblicato dall’European Research Council clicca qui.