Dall’Europa arriva un prestigioso riconoscimento per due ricercatori dell’Istituto Telethon Dulbecco: Luca Scorrano dell’Istituto Veneto di medicina molecolare di Padova e Francesco Cecconi dell’Università Tor Vergata-Fondazione Santa Lucia di Roma sono stati infatti entrati a far parte dell’Organizzazione europea per la biologia molecolare (Embo), ente di prestigio internazionale che promuove l’eccellenza nelle scienze della vita. Ogni anno l’Embo sceglie nel panorama mondiale i ricercatori che più si sono distinti per la loro produttività scientifica: come ha dichiarato il direttore Maria Leptin, «i nostri membri rappresentano l’essenza del grande prestigio internazionale della nostra organizzazione e del suo crescente impegno globale. Non possiamo quindi che dare il benvenuto a questo gruppo di eccellenti scienziati, nella speranza che portino spunti nuovi».

Con i 55 nuovi eletti di quest’anno, salgono complessivamente a 1550 i membri dell’Embo; tra le loro attività, la consulenza editoriale per le riviste scientifiche edite dall’organizzazione, la partecipazione ai meccanismi di selezione dei progetti di ricerca finanziati e, più in generale, l’apporto di nuove idee alla comunità scientifica.

Padovano ma di fatto cittadino del mondo, Luca Scorrano studia i mitocondri, le centrali energetiche delle nostre cellule, e di come alterazioni nella loro struttura possano essere alla base di svariate malattie genetiche, come per esempio l’atrofia ottica dominante, la malattia di Charcot-Marie-Tooth e la corea di Huntington. Medico di formazione, si è poi dedicato allo studio dei meccanismi di base delle malattie genetiche. Dopo molti anni di lavoro all’estero, grazie a Telethon nel 2003 è tornato a fare ricerca in Italia con un proprio gruppo indipendente. Per il livello delle sue pubblicazioni e dei riconoscimenti ottenuti in campo internazionale è stato promosso al livello massimo di carriera del Dti fin dal 2007.

Romano doc, Francesco Cecconi svolge la sua attività di ricerca tra l’Università di Roma “Tor Vergata”, dove è anche professore ordinario di Biologia dello sviluppo, e la Fondazione Santa Lucia, dove dirige il laboratorio di Neuroembriologia molecolare. Dopo diversi anni di lavoro in Germania, è rientrato in Italia nel 2000 grazie al progetto carriere di Telethon. La sua attività di ricerca è incentrata sullo studio dei meccanismi molecolari che portano alla degenerazione del tessuto nervoso.