Una ricerca congiunta italo-canadese ha permesso di localizzare la posizione del difetto genico responsabile di una nuova forma di paraplegia spastica ereditaria. Grazie a una mappatura su larga scala, il locus genico è stato individuato a livello del cromosoma 1p31.1–1p21.1. La scoperta ha rilevanza sia nel campo della genetica umana, ove rappresenta la tappa fondamentale per l’identificazione del gene-malattia, sia in quello della neurologia clinica poiché descrive un nuovo tipo di paraplegia spastica ereditaria.

Il primo sintomo della malattia è la spasticità degli arti inferiori. La ricerca, finanziata in Italia dal Ministero della Salute e da Telethon, è frutto di una collaborazione internazionale tra il Laboratorio di Neurogenetica dell’IRCCS Fondazione Santa Lucia, il Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Roma Tor Vergata e il Centre for Research in Neurodegenerative Diseases dell’University of Toronto (Ontario, Canada). Lo studio è stato condotto da Antonio Orlacchio, coordinatore nazionale del progetto “Studi di linkage e mutazionali nella Paraplegia Spastica Ereditaria del Ministero della Salute, ed è stato su Annals of Neurology,* la più prestigiosa rivista mondiale di neurologia clinica.

Orlacchio ha analizzato 64 individui di una famiglia scozzese emigrata in Italia che nel corso di quattro generazioni ha avuto 19 soggetti con una forma autosomica dominante di paralplegia spastica. In questi pazienti la malattia era complicata da diminuzione dell’udito (ipoacusia neuro-sensoriale) e da vomito persistente dovuto ad ernia iatale (risalita di parte dello stomaco dalla cavità addominale a quella toracica). In particolare, un’alta percentuale di pazienti possedeva ernie di tipo paraesofageo (tipo II), un raro tipo di ernia iatale che rappresenta l’1-5% di tutti i tipi di queste ernie.

Quella di Orlacchio è la prima descrizione di paraplegia spastica ereditaria accompagnata da questo tipo di ernia iatale. Utilizzando i sequenziatori di DNA di ultima generazione della Fondazione Santa Lucia e la metodica di analisi di linkage, l’intervallo del nuovo locus (SPG29) è stato ristretto a 22.3cM (con D1S2889 e D1S248 come marcatori fiancheggianti).

Il mappaggio di SPG29 porta a 26 il numero dei loci dell’HSP attualmente pubblicati. Una successiva identificazione del gene-HSP permetterà di evidenziare i processi biochimici che il prodotto proteico attiva e la proteina codificata da tale gene potrà rappresentare direttamente un bersaglio molecolare per un razionale sviluppo di nuovi farmaci.

La ricerca si è avvalsa di un finanziamento ministeriale di 200 mila euro e di un cofinanziamento di 65 mila euro da parte di Telethon.